Kimono 1900 |
UNA FIABA GIAPPONESE
E continua il nostro viaggio con l’appuntamento del Lunedì di Angiolina
& Audrey. Oggi le nostre ragazze si sono allontanate parecchio dalla
vecchia Europa. Le possiamo infatti trovare immerse nella cultura giapponese.
Tra kimono, stoffe preziose, decorazioni e simboli e sicuramente una tazza di
tea Matcha.
Stupendi, fantastici, nei loro dettagli, nei colori, nelle stoffe, nelle
decorazioni. I kimoni.. simbolo del Giappone, dell’arte della seduzione, del
rito del tea. Il kimono prezioso in tutte le sue parti, quelle a vista ..
certamente ma soprattutto quelle nascoste .. misteriose .. nulla è
improvvisato… dalla scelta dei colori, dai simboli rappresentati, alle
lunghezze della maniche… Un abito impegnativo ma un abito, infatti la parola kimono vuole proprio dire qualcosa da indossare, abito appunto.
Poco conosciamo della storia del kimono prima del 794-1185 (Epoca Heian).
Durante l’epoca della Corte Yamato, le donne indossavano una giacca con gonna.
Solo con l’introduzione della legge Yoro, in una sezione riguardante ai kimoni,
ne venivano descritti colori, forme e tipi a seconda delle cerimonie e dei
livelli politici della corte. Lo stile
era molto influenzato da quello cinese,
considerati i loro stretti rapporti culturali e commerciali. Ma la tendenza a semplificare il loro
abbigliamento continuava, dal kamishino (gilet e pantaloni larghi) per i nobili
e il kosode per il popolo. Il kosode,
l’antesignano del kimono, comincia ad essere indossato sempre più tra le donne
e influenzato dagli abiti delle geisha, diventando sempre più elaborato e
colorato
.
Anche l’arrivo del teatro kabuki e i suoi attori con
kimono molto vistosi hanno sicuramente fatto aumentare la tendenza a creare
abiti dalle forme semplici ma elaborati nelle decorazioni.. E sono state emesse
altre leggi per imporre un limite al lusso dell’abbigliamento fra i non-nobili
.. ma questo ha creato un effetto contrario e ha portato alla creazione di
abiti sempre più riccamente decorati.
Il Kimono è l’abito giapponese per eccellenza.. oltre ad
essere pura espressione di un linguaggio non verbale: l’arte della seduzione.
Tra mistero di quello che si immagina e la grazie dei movimenti.
Miyajima Island 1875 |
Nel 1785, si vede il furisode, il
kimono femminile caratterizzato dalle maniche molto ampie per le occasioni
importanti. Dapprima coperto con un grembiule, e considerato parte della
biancheria intima. Durante il periodo Edo le maniche iniziano ad
allungarsi specialmente tra le donne
non sposate e la cintura (obi)
diventa più larga. Da allora la forma base del kimono è rimasta tale. Il kimono
è una veste a forma di T, dalla linea dritta, fino alle caviglie con colletto e
maniche lunghe e ampie (fino a mezzo metro) all’altezza dei polsi. Confezionato
proprio così per nascondere le curve di chi lo indossa.
Si pensi che in passato il kimono veniva spesso scucito per consentire ai
vari pannelli di essere lavati separatamenti e poi ricuciti a mano. Tessuti e
lavaggio moderni hanno fatto estinguere questo ‘rito’. Anche se spesso per
conservarlo negli anni, agli orli esterni vengono messi dei punti di
imbastitura lenti per evitare pieghe e stropicciature. Sono 15 in tutto i pezzi per comporre un
kimono, dalla fodera esterna, quella interna, il colletto, le maniche…. Le fodere
dei kimono, sono più preziose della parte esterna, anima della donna, la parte più bella e nascosta,
mostrata solo alle persone più importanti.
Ma certamente impossibile indossare un kimono senza un aiuto, da unire e
fissare con regole molto precise. Per la pratica del kimono esistono persone
professioniste che aiutano le donne specialmente nelle occasioni speciali. Le
assistenti hanno una licenza professionale e lavorano anche a domicilio. Il
kimono solitamente viene abbinato alle calzature tradizionali giapponesi,
conosciamo dai film e dai libri (se in Giappone non ci siamo ancora andate) I
sandali geta e zori (simili alle infradito) e i tabi il simpatico calzino che
divide l’alluce dalla altre dita.
Calzatura tipica giapponese |
I kimono tradizionali sono tutti cuciti a mano e i tessuti utilizzati sono
decorati a mano. È sicuramente la seta la stoffa dei kimono, e le cinture in
seta o broccato, o satinato (rinzu), anche se i kimono moderni sono realizzati
in tessuti meno costosi e meno delicati. La seta è il tessuto ideale e diventa
obbligatoria per le occasioni informali. Infatti sono diversi gli stili di
kimono a seconda delle occasioni: la formalità nel kimono da donna è dato dalla
forma e diciamo dalla lunghezza delle maniche, per l’uomo i colori sono più
sobri e sono i colori degli accessori a distinguerne la formalità.
Molto interessante negli ultimi anni il trends del riciclo
dei vecchi kimono: molto spesso in passato si ricavavano kimono per bambini,
anche borsette e accessori. È proprio la moda più recente, con le nuove
tendenze, si sta sbizzarrendo con la creazione di altri oggetti molto raffinati
e dettagliati: come scarpe, borse, accessory, spille, decorazioni e accessori
per la casa
.
Vogue Italia 1990 |
E se oggi da un lato la moda rivisita tessuti di kimono
andati nel tempo, la cerimonia del tea resta uno degli eventi formali più
famosi collegati alla cultura del giappone e al kimono. Spunti e riflessioni su
questo rito sociale e spirituale possono essere scoperti nei racconti di Le
Tazze di Angiolina.
Altre curiosità sui tessuti giapponesi:
Borse per il riso
Le borse Komebukuro per trasportare il riso in offerta ai tempi, durante le cerimonie religiose o per tenere regali preziosi connessi con eventi personali importanti per amici e parenti. Oggi giorno la tradizione non viene più praticata e questo tipo di borse vengono cucite molto raramente.
Le borse Komebukuro per trasportare il riso in offerta ai tempi, durante le cerimonie religiose o per tenere regali preziosi connessi con eventi personali importanti per amici e parenti. Oggi giorno la tradizione non viene più praticata e questo tipo di borse vengono cucite molto raramente.
Indigo Blue
I giapponesi scoprirono molto presto che il cotone era un tessuto difficile da colorare ad eccezione del colore indigo. Ecco l’uso molto diffuso del colore naturale indigo soprattutto nel periodo Edo (1603 – 1867)
I giapponesi scoprirono molto presto che il cotone era un tessuto difficile da colorare ad eccezione del colore indigo. Ecco l’uso molto diffuso del colore naturale indigo soprattutto nel periodo Edo (1603 – 1867)
.
Sarasa
È un semplice cotone arrivato in Giappone tramite I commercianti portoghesi che l’hanno fatto arrivare passando per l’India. Questi stupendi tesuti, dai disegni esotici sono diventati molto popolari tra i ricchi samurai e di gran moda fra i commercianti arricchitisi grazie allo sviluppo economico di quest'epoca (Edo). Il governo spesso proibiva le manifestazioni eccessive di lusso, e una legge del 1825 poneva limiti anche allo sfarzo della Sarasa. Senza però impedire la ricerca di sempre maggior raffinatezza, e molti indossavano indumenti lussuosi sotto una giacca di colore sobrio. Il cotone Sarasa è stato piacevolemte usato anche per decorare borse e borsette e biancheria.
È un semplice cotone arrivato in Giappone tramite I commercianti portoghesi che l’hanno fatto arrivare passando per l’India. Questi stupendi tesuti, dai disegni esotici sono diventati molto popolari tra i ricchi samurai e di gran moda fra i commercianti arricchitisi grazie allo sviluppo economico di quest'epoca (Edo). Il governo spesso proibiva le manifestazioni eccessive di lusso, e una legge del 1825 poneva limiti anche allo sfarzo della Sarasa. Senza però impedire la ricerca di sempre maggior raffinatezza, e molti indossavano indumenti lussuosi sotto una giacca di colore sobrio. Il cotone Sarasa è stato piacevolemte usato anche per decorare borse e borsette e biancheria.
Fantasia cotone Sarasa |
Simboli
Interessante anche il significato dei simboli delle stoffe giapponesi: tartarughe e gru sono simboli di lunga vita e buona fortuna nelle cerimonie di matrimonio tradizionali. Anche il crisantemo introdotto in Giappone nell’Ottovo secolo è diventato molto comune. Si contano 150 diversi motivi del fiore di crisantemo, di cui uno da sempre usato dalla famiglia Imperiale Giapponese, scelto e adottato dall’imperatore nel 14esimo secolo.
Interessante anche il significato dei simboli delle stoffe giapponesi: tartarughe e gru sono simboli di lunga vita e buona fortuna nelle cerimonie di matrimonio tradizionali. Anche il crisantemo introdotto in Giappone nell’Ottovo secolo è diventato molto comune. Si contano 150 diversi motivi del fiore di crisantemo, di cui uno da sempre usato dalla famiglia Imperiale Giapponese, scelto e adottato dall’imperatore nel 14esimo secolo.
Tartaruga e Gru simboli giapponesi |
A cura di MBW
http://le-tazze-di-angiolina.posterous.com/
Galleria fotografica a cura di Boutique Chez Audrey
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