Oggi, come tutti i Lunedi, Le tazze di Angiolina e la Boutique chez Audrey si uniscono per raccontarvi una storia comune. Si parla di Denim o Jeans, come piu vi piace chiamarlo, da Audrey vi raccontiamo la storia del tessuto Denim dalla sua nascita ai giorni nostri; da Angiolina il colore Indaco nella ceramica e nelle tazze da tea.
Lascio la parola alla mia amica Writer Mari per immergerci nel mondo del denim....
UN CALENDARIO DI DENIM
Dite DENIM e si pensa al JEANS. Da sempre… La mia relazione con il jeans è
stata un amore conflittuale … li ho indossati e strausati fino al 1996, poi una
pausa decennale .. per ritornarci contenta e felice di nuovo nel 2006! Dopo i dieci
anni sabbatici, rientrarci mi ha fatto sentire come una ragazzina… anche se il
denim sicuramente non ha età. Il jeans dei giorni nostri ha origini che
risalgono a molti anni fa… a molte epoche fa. Proviamo a fare un viaggio nel
tempo…. E scopriamo uno dei tessuti più conosciuti al mondo.
1500. Arriva in Italia, partendo dall’America, ma in realtà
parte proprio dall’Italia, dai cantieri navali genovesi…arrivava la tela di
Chieri, un telone blu usato per confezionare sacchi per le vele delle navi e
per coprire le merci nel porto.
Il nome anglosassone blue-jeans, arriva da blue de Genes (blu di Genova).
Mentre il denim prende il nome dalla città francese Nîmes, un tempo si diceva tela de Nîmes.
1850. Solo a partire dal 1850, il termine jeans viene utilizzato
per identificare un modello di pantalone e non più il tessuto. Infatti è
proprio Levi Strauss, a lanciare un pantalone resistente a cinque tasche,
l’ideale per i cercatori d’oro. E rimane un indumento da lavoro fino al dopo
Guerra. Mentre durante la Guerra i denim jeans in Europa venivano indossati dai
soldati americani fuori servizio.
Operai 1895 |
Il denim è realizzato in filato di cotone. Prima dell’introduzione dei
coloranti, il colore blu veniva ricavato dalla pianta guado (isathis tinctoria)
o dall’indaco (indigofera tinctorial).
1930. È l’immagine macho dei cowboys che fan
diventare i jeans ancora più popolari. E ‘allora’ solo gli uomini indossavano i
jeans. Levi Strauss ha creato nel 1934 i Lady Levis’ ma erano soprattutto jeans
da usare per il lavoro.
Levi Strauss 1930 |
Picture Post 1945 |
1950. Con il cinema Americano degli anni ’50 I jeans entrano
nelle case dei giovani … James Dean, Elvis Presley i loro testimonial. Il jeans
diventa simbolo di ribellione giovanile.
James Dean 1955 |
1968. Nei toni chiari l’uniforme ‘jeans’ dei sessantottini.
La rivoluzione pacifica degli hippy, da noi conosciuti come figli dei fiori
fanno del jeans uno dei loro simboli .. e dal modello classico passiamo a
quello a zampa d’elefante sfrangiato (e a volte dipinto).
Levis 1970 |
1970. I jeans da liberi diventano il fiore all’occhiello dei
grandi stilisti di moda e diventa ‘elegante’. Le più importanti brand della
moda lo fanno diventare parte integrante delle loro collezioni.
1980. Oramai non c’è nessuna casa di moda, marca che non
produca la propria linea jeans. Il jeans diventa firmato e si presenta in
società indossato dagli yuppie che emergono in società con la loro carriera.
Jeans Uniform anni 80 |
P. Demarchelier per Vogue Itali 1989 |
1990. Il nuovo jeans non è solo per giovani e
relegato per il tempo libero, ma si regala un ‘upgrade’ e si presenta in altri
materiali, colori, modelli, si rende più femminile con inserti in pizzo,
strass, piume e anche pitone. Il jeans diventa così un oggetto di lusso.
Versace 1990 |
Versace Jeans |
2000. Arriva il jeans ecologico. Quello che rispetta
l’ambiente. Il jeans dall’anima verde. Ma le case di moda non rispondono subito
alle novità del mercato, ci sono da considerare anche i costi e molti
produttori di jeans per tagliare i costi si affidano a paesi che non rispettano
uomo e ambiente. I jeans eco costano ancora parecchio ma sono oramai presenti
sempre più ovunque. L’eco jeans ha
prezzi più abordabili e sono più facili da trovare anche sul mercato italiano.
Come quelli di Life Gate, totalmente green, si propongono come nuovo modello
economico dove far convivere prodotti, rispetto per l’ambiente e attenzione
per il sociale.
Eco Jeans LIFEGATE |
2010. Molti i tessuti in jeans innovativi. Il
jeans contenente aloe per tenere morbida la pelle, quello con ingredienti
miracolosi che aiutano a dimagrire, il jeans con il cachemere per offrirci una
morbidezza mai pensata prima.. (se ricordiamo a come erano rigidi i jeans dei
tempi passati), i leggings, una seconda pelle jeans…. con tutta una nuova
generazione di tessuti stretch incredibilmente performanti. L’applicazione
delle nanotecnologie ai tessuti di una volta hanno creato una serie di tessuti
tecnologici dalla grande prestazioni…
Intanto il jeans non rimane più un’espressione di un marchio, di una casa
di moda.. ma bensì una manifestazione di un certo street-style.. libero di
essere interpretato da chi lo indossa..
Il tessuto denim negli ultimi anni ha vissuto una grande rivoluzione nel
suo utilizzo, non più solo cinque tasche: dall’interior design, agli accessori,
dall’arredamento alle borse, il jeans elegante e casual dall’anima giovane. Si presta a tutto, sta
bene con tutto. Un gioco di accessori e abbinamenti e ti tiene compagnia da
mattina a sera.
Poltrona in denim riciclato |
Borsa i denim intrecciato |
Belfiore Bag denim-cotone stampato BOUTIQUE CHEZ AUDREY |
Belfiore Bag BOUTIQUE CHEZ AUDREY |
Chic Bon Ton denim p/e2012 |
Garden-Flower denim P/E 2012 |
D&G P/E2012 |
Il denim ‘grazie’ alla crisi economica e al ritorno dei valori semplici e
del riciclo e del riuso sta anche prendendo un posto di grande rilievo nella
moda.. dove il vintage si mescola a tessuti tecnologici e si adatta alle nostre
curiosità e ai nostri nuovi stili di vita.
Il tessuto denim molto amato semplicemente perchè è malleabile, un pezzo di
abbigliamento personale. Cambia senza cambiare. Regala ricordi e riafferma
memorie. Si tinge di passato e affronta preparato il futuro.Un tessuto
veramente camaleontico…
A cura di Mari B.W.
link: http://le-tazze-di-angiolina.posterous.com/
Galleria fotografica a cura di Boutique chez Audrey e Le Tazze di Angiolina
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